Aela

Fin da giovane ha sempre vissuto ad Ayglaa nella terra di Fantarsya. Come ogni sua sorella nella sua piccola comunità di fate, si è impegnata nell'uso della stregoneria, preferendo l'evocazione e nella manipolazione. La comunità era composta da tutti i tipi di fate, ognuno con il suo carattere, ma tutte quante si volevano bene tra di loro come delle vere e proprie sorelle. A quel tempo la fata era una tipa tranquilla ed amava la compagnia. Ciò che distingueva la sua comunità di fate dalle altre era l'amore verso i boschi ed agli animali. La vita scorreva tranquilla ed in armonia, finché un giorno il suo popolo non venne attaccato da un gruppo di umani: molte delle fate morirono, alcune di esse stuprate e gettate come rifiuto. Lei con alcune sue sorelle riuscirono a salvarsi ed a ricominciare una vita, ma giurarono vendetta. Passarono diversi giorni, dove ognuno di loro cercò di imparare ad utilizzare il suo potere alla perfezione e quando si sentirono pronte, decisero di attaccare quel gruppo di uomini che sembrava aver deciso di formare una specie di civiltà. Videro che stavano abbattendo tutti gli alberi nella zona: oramai di quelle che erano le loro case, non vi era più ombra. Furibonde per ciò che era successo, le fate attaccarono. Ma per quanto fossero più forti non riuscirono a sovrastare gli uomini. A causa dello scontro svenne e si risvegliò di notte, insieme a tutti i corpi delle sorelle senza vita. Scoppiò in lacrime, capendo di esser rimasta sola e fuggi da quel posto il più veloce possibile. Da quel momento iniziò a detestare la razza umana.
Per diversi anni visse da sola, in compagnia dei soli animali ed iniziò ad accudirli, come se fosse la fata protettrice della natura, senza dimenticare cosa era successo quelle notti di molte lune indietro.
Una notte vide una figura di piccole dimensioni come quelle di un bambino, portata via da due uomini. Quello che sembrava un bambino aveva la pelle bianca come la neve ed era pieno di ferite. La rabbia che si era assopita in tutti quegli anni, scoppio tutta insieme e con una serie di incantesimi ebbe la meglio nei confronti di quegli uomini, cogliendoli all'improvviso. Portò al riparo quel bambino, lo sentì così gelido che gli pareva giusto metterlo al riparo per il resto della notte. Mai poteva immaginare che quello fosse un vampiro, non conoscendo la razza. Infatti al suo risveglio, tentò subito di assalirla. Ma l'attacco fu schivato dalla fata e non appena quella le rivelò che lo aveva salvato, il bambino la ringraziò e le pregò di riportarla al castello dove viveva. Gli raccontò che aveva sterminato l'intero villaggio di uomini per puro divertimento, ma che alcuni di loro erano riusciti a salvarsi e con grande probabilità erano quei due che la fata aveva ucciso. In un certo senso la fata gioì: si erano meritati quella fine.
Giunti al castello, entrò prima di tutti il bambino e dopo circa due minuto uscì un uomo sulla trentina. Quell'uomo gli raccontò che davanti a lei aveva un potente vampiro e che era disposto come segno di gratitudine per aver aiutato uno dei suoi figli, di trasformarla la stessa notte in un vampiro. In caso contrario, l'avrebbe lasciata libera, ma se un giorno si fossero incontrati, lui non avrebbe esitato a nutrirsi di lei. Gli spiegò che doveva sottostare ad un rituale e che alla fine sarebbe rinata come un vampiro e tutto ciò che le comportava. L'idea di divenire più forte e che avrebbe avuto una nuova famiglia, gli bastò per convincersi. Fu così che la fata divenne una vampira.
La nuova vita era completamente differente da quella vecchia, anche se non sentì differenza data che i suoi ricordi erano stati cancellati. Anche se un po' monotona era piena di divertimenti: la caccia all'uomo era molto divertente e quasi non ne poteva far a meno! Al contrario, non riusciva a trattenersi quando si trattava di istaurare delle vere e proprie relazione sociale, a tal punto che decisero di farla uscire soltanto per mangiare. Amava ingannare giovani uomini o giovane donne per nutrirsi della loro energia spirituale tramite l'atto sessuale. Per facilitare il tutto, decise di ampliare la sua Stregoneria d'incantamento.
Gli fu concessa una enorme stanza del catello, dove poteva fare quello che voleva, oltre all'accesso in tutte le stanze comuni. Le uniche stanza dove aveva il divieto di recarsi erano le stanze personali degli altri quattro componenti della villa. Al castello c'era di tutto. In particolare passava molto tempo in un enorme biblioteca a leggere diversi libri. Si appassionò subito all'uso ed alla creazione di veleni. Grazie all'aiuto di uno dei fratelli, imparò le tecniche dei più famosi ladri e delle più famose spie, per intrufolarsi negli edifici e colpire senza che gli altri se ne accorgessero. Scoprì inoltre di possedere alcune abilità nella musica, più precisamente nel l'uso dell'arpa e nell'ultimo periodo è stata assunta in una locanda.