Sung Jin-Woo

Storia pregressa

Le origini di Sung Jin-Woo sono avvolte nel mistero, nulla si sa della sua famiglia biologica. Fu infatti ritrovato poco più che un neonato, nei pressi di un orfanotrofio, a Seul.

Costretto a crescere in un orfanotrofio, abbandonato e dimenticato da tutti.
Sung incominciò a imporsi sugli altri sin dalla più tenera età. Era cattivo con i suoi compagni, non si faceva scrupoli a maltrattarli e derubarli, ne nel far capitare loro incidenti spiacevoli.

Fuggì dallo stesso ad appena quattro anni d'età, infiltrandosi in un carretto di trasporto merci e ritrovandosi nel centro di Seul.
Venne ben presto colpito dalla povertà, al punto che spesso non poteva nemmeno permettersi del pane secco. Nelle strade acciottolate dei vicoli, giocava con i suoi compagni di strada, procurandosi cianfrusaglie e chiamandole vittorie.
I giorni intanto passarono e le voci sulla sua scomparsa raggiunsero le forze dell'ordine, ben poco ci volle infatti prima che una squadra, lo ritrovarono.
Fu una donna di nome Park Kyung-Hye a trovarlo e che, colpita dalla vivacità del bambino, decise di adottarlo. Lei infatti provò innumerevoli volte ad avere figli, ma senza successo, scoprendo giusto qualche anno prima della sua infertilità che la portò al divorzio col marito. Park divenne dunque il suo tutore legale.
La situazione di Sung incominciò a degenerare non poco, attirò infatti l'invidia di alcuni dei ragazzi che gli fecero compagnia durante la fuga. Tutti gli altri ragazzi, incominciarono a seguire l'esempio e stare sempre meno con lui, oltre a tormentarlo e picchiarlo ogni singolo giorno, invidiosi della sua nuova vita.
Sung intanto incominciava ad accumulare una gran quantità d'emozioni negative, cercando al contempo una valvola di sfogo. Incominciò infatti a riversare la sua rabbia negli animali del quartiere, uccidendo cani randagi e ogni altra cosa gli capitasse a tiro, con i cittadini che non si capacitavano di chi potesse commettere simili atrocità.

Park indagava da mesi al caso di un presunto serial killer di animali e non poteva minimamente credere si trattasse di suo figlio.
Infatti, una volta scoperto, il trauma fu talmente forte da spingerla a un atto deplorevole, premeditare la morte del suo stesso figlio. Sung Jin-Woo soffriva d'insonnia fin da piccolo e doveva prendere alcune gocce per dormire, tuttavia una sera, oltre le solite gocce, la madre inserì anche un potente veleno.
Il mattino seguente lo trovò moribondo e prossimo all'oltre tomba, fu in quel momento che gli rivelò di aver inserito del veleno nel suo solito bicchiere per dormire. Lo definì come un atto di giustizia nei confronti della comunità sud coreana, Sung non poteva credere a tutto ciò e chiese il perché alla madre, ma lei silente non emise risposta alcuna.
Quel mattino Sung Jin-Woo esalò il suo ultimo respiro, ma era talmente tanto incredulo che la sua madre adottiva potesse essere arrivata a tanto che, la sua anima, rimase ancorata nel mondo umano e dopo circa una settimana tornò in vita come spirito corporeo.

Forte delle sue nuove capacità, assunse una nuova forma, più adulta e si fece fare dei documenti falsi al nome di John Bane. Fu così che si iscrisse all'università, andando a studiare informatica al MIT, negli Stati Uniti d'America e con un obbiettivo ben preciso.

Tre anni dopo si laureò, le sue conoscenze e poteri, erano talmente vasti da permettergli d'intralciare il sistema di sicurezza della prigione in cui era rinchiusa Park e spegnere tutte le videocamere di sorveglianza, tramite la sola forza del pensiero. Staccò i cavi della corrente e si teletrasportò nella cella in cui era rinchiusa. È qui che assunse la sua reale forma, quella di bambino, traumatizzando la ex madre adottiva e uccidendola infine sul posto, molto lentamente e dolorosamente, staccandola pezzo per pezzo.

Da quel giorno nacque la leggenda del "Macellaio di Seul" e vagò per il pianeta Terra alla ricerca di ogni assassino di bambini, uccidendoli con le sue stesse mani.