Valchirie

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    Fantarsya - il mondo della Fantasya GdN/R

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    Valchirie
    Specie
    Valkyrja

    Subspecie
    -

    Forma
    Umanoide

    Genetica
    Geni recessivi



    Descrizione
    Una valchiria è uno spirito corporeo femminile al servizio di divinità con particolari vocazioni, come quella di Odino, divinità della guerra e della vittoria. Le valchirie decido chi in battaglia può morire o sopravvivere, dando ai salvi un aiuto. Dopo aver scelto i caduti in battaglia, le valchirie portano le loro anime nell'Oltremorte, in alcune zone di proprietà degli Dei che servono. Lì i guerrieri diventano Einherjar, ossia fantasmi di guerrieri morti molto valorosamente in battaglia. Quando essi non si stanno preparando alle grandi battaglie al fianco del Dio servito dalla valchiria che li ha scelti, le valchirie stesse portano loro dell'idromele, facendo compagnia ai guerrieri e divertendosi insieme. Le valchirie talvolta decidono di essere amanti degli eroi e sono spesso accompagnate da corvi, cavalli o cigni, per loro sono come famigli.
    Da sempre al nome delle Valchirie viene associata l'immagine di donne forti e guerriere che attraversano i cieli e i mari sui loro cavalli alati, ma sono anche le guardie del corpo dei loro Dei, che le prendono come figlie adottive, consacrandole come proprie apostole o tenendole come adepte. Le loro origini sono dibattute, si pensa che inizialmente fossero considerate dei demoni benigni che proteggevano delle anime dei guerrieri uccisi sul campo di battaglia: la trasformazione ad eroine guerriere potrebbe risalire al mutamento dovuto alla consacrazione alla loro Divinità, che le sceglie con cura. Il loro nome, in antico norreno Valkyrja, ha il significato di “colei che sceglie gli uccisi”, infatti le valchirie attraversavano i campi di battaglia per scegliere i più eroici dei caduti per portarli nell'Oltremorte, dove il loro spirito attende di poter accompagnare il loro Dio nelle battaglie più importanti.
    I compiti delle Valchirie non terminano qui: devono accudire le anime dei guerrieri scelti, di cui spesso sono anche amanti. Sono infatti donne d'incredibile bellezza, spesso irresistibili, un incrocio tra la forza, la seduzione e la bellezza che da sempre caratterizzano questa figura, con un corpo statuario e lunghissimi capelli biondi. Bellissime, quasi sempre vergini, nonostante si allietino con gli spiriti dei caduti, e incredibili guerriere. Ogni giorno, sotto la guida delle Valchirie, gli spiriti dei guerrieri si esercitano in diversi tornei per essere pronti alle grandi battaglie. Gli stessi Dei partecipano a tali tornei.

    Segni distintivi
    Le valchirie, solo ed esclusivamente donne, indossano sempre degli elmi con le ali, che rappresentano il loro status come una corona rappresenterebbe il grado di un nobile.

    Idioma
    Old Norse, prevalentemente, sono comunque poliglotte.

    Alimentazione
    Onnivori.

    Vita massima
    Le valchirie possono vivere in eterno.

    Habitat
    Solcano in continuazione i cambi di battaglia alla ricerca di eroi caduti adatti ad affiancare le loro divinità e quando non ci sono scontri si riposano nell'Oltremorte allietando gli spiriti che hanno raccolto.

    Tipologia
    Immutabile



    Società
    Le valrchirie adottate dalla stessa divinità si considerano tra loro come delle sorelle e si riuniscono appunto in gruppi a seconda del Dio che le ha scelte, tuttavia possiedono un forte senso di parità e non è raro che valchirie di divinità diverse stringano forti amicizie e legami quasi simili a quelli familiari, sono tutte pari tra loro, delle fiere guerriere che rispettano il loro codice d'onore.

    Storia, miti e leggende
    La storia delle valchirie può essere considerata tra le più lineari, dal momento che, a differenza di molte altre razze, gli esponenti di questa specie hanno sempre creduto di conoscere perfettamente le proprie origini. Pertanto non sono mai state registrate grandi controversie a riguardo. Le valchirie attribuiscono la propria nascita alla necessità di un Dio (nel caso specifico Odino): secondo le tradizioni della razza, infatti, la vocazione del dio della guerra e della vittoria lo ha indotto a concedere la propria grazia agli spiriti delle guerriere che si erano distinte in battaglia per la loro forza e il loro onore, al punto da tramutarle da spiriti incorporei a corporei, così che potessero continuare a combattere e aiutarlo nello svolgimento delle sue mansioni. Gli unici dubbi riguardanti la nascita della razza possono essere quelli sorti a causa dell’ipotesi per cui venissero considerate spiriti benigni, con il compito di proteggere le anime dei guerrieri uccisi sul campo di battaglia, e che solo con la consacrazione alla Divinità fossero state mutate in eroine guerriere. Tuttavia, tale ipotesi fu smentita dagli storici della razza diverse volte.
    Nessuna valchiria ha mai messo in dubbio la propria devozione al Wotan (il Dio Padre Odino), tuttavia sembra che nel loro culto fossero venerate anche le Prime Nove, le più famose valchirie del mondo degli Aesir, ossia gli Dei della mitologia nordica. Ognuna di esse è passata alla storia per le proprie gesta e tendenzialmente la storia delle valchirie narra proprio la storia delle Prime Nove.
    Queste valchirie appartenevano più o meno alla stessa epoca e sono considerate tra le più antiche.
    Sigrdrífa si narra sia stata la prima in assoluto ad aver avuto la grazia di Odino ed è ancora oggi nota come la valchiria della Conoscenza, poiché era stata la prima non dea ad aver appreso la tecnica delle Sacre Rune. Si dice che avesse il dono della chiaroveggenza e che abbia disobbedito al Padre uccidendo uno dei re coinvolti nella Grande Battaglia di Agnar. Il re degli dèi nordici aveva promesso la vittoria di quella battaglia proprio al re ucciso dalla valchiria, che aveva deciso in modo contrario al volere paterno. La punizione per la sua disobbedienza divenne la fonte della sua grande fama: venne maledetta dal Dio, che la condannò a non vincere più alcuna battaglia. Si narra anche che la valchiria imparò tramite le rune a modificare la sua sorte e dunque, sfidando la maledizione, vinse nella battaglia, riacquisendo anche l’amore del Padre che, colpito dalle sue doti, la perdonò.
    Hildr è un’altra delle Prime Nove, viene citata in numerose saghe nordiche e si dice fosse stata, in vita, la figlia di un re. Le storie raccontano di come sia stata rapita dal principe Heðinn, figlio di uno dei nemici del padre di lei e segretamente suo innamorato: il rapimento scatenò quella che passò alla storia come l'Eterna Battaglia. Il padre di Hildr, con l’intenzione di vendicarsi, dichiarò guerra al principe che la rapì, ignorando i tentativi di quest’ultima di riappacificare i due contendenti. Presa dalla disperazione, Hildr provò a fermare la battaglia tra i due eserciti, ma viene uccisa durante la lotta e trasformata in valchiria da Odino. Accecata dal rancore, Hildr lanciò una maledizione perpetua sui due uomini che aveva amato, resuscitando i caduti così che ogni giorno fossero costretti a combattersi, fino all'avvento del Ragnarök, la Grande Battaglia Finale.
    Hervör Alvitr è famosa invece per la sua forte vocazione alla guerra. Fu infatti data in sposa al celebre fabbro Völundr, tuttavia il suo desiderio di combattere fu tale per cui si suicidò, buttandosi da una rupe dalla disperazione della vita coniugale. Durante la caduta venne trasformata in cigno da Odino, che riconoscendo il suo fortissimo desiderio di lottare la accolse tra le sue valchirie. Si dice che dopo sia divenuta compagna stabile della valchiria Ölrún.
    Hlaðguðr svanhvít è la sorella guerriera di Hervör Alvitr. Morì in battaglia accanto al suo sposo e venne scelta da Wotan come sua valchiria. Una volta consacrata, tornò nel mondo dei vivi per vendicarsi sull'uomo che aveva causato la guerra in cui erano morti tutti i membri della sua famiglia (lei, il marito e i due figli). Si narra che, nella sua vendetta, lei riuscì a far perdere il senno a Slagfiðr, figlio del re che causò la suddetta guerra. Come sua sorella anche Hlaðguðr svanhvít possiede l’abilità di trasformarsi in cigno e si dice che sia l’amante del dio Loki.
    Hnoss fu figlia della Dea Freia e dell'umano Óðr, definita come la "più bella", tale che il suo nome significa "gioiello". Essendo nata da una divinità e un essere umano, la giovane non nacque divina, ma bensì umana, tuttavia alla sua morte fu accolta da Odino tra le sue valchirie per la sua grande devozione. Passò alla storia per aver provato ad affrontare il Beviset på Yggdrasill (la Prova dell'Yggdrasill, vedi tradizioni), ma al secondo giorno dei nove previsti fu fermata dalla madre, che ne volle proteggere la vita immortale da valchiria. Molte esponenti della specie considerano dunque il suo nome come sinonimo di debolezza, poiché lascio che Freia interrompesse la prova. Ha una sorella di nome Gersemi che però è un’ibrida semidea e non una valchiria.
    Brunhilde è una delle valchirie più note. Già durante la sua vita umana, questa valchiria ottenne molta fama, essendo la regina d’Islanda, nonché una nota e potente skjaldmær (guerriera norrena). Figlia di Budli e successivamente figlia adottiva di Heimir, entrambi dei potenti re, divenne ancora più famosa per via della prova alla quale sottopone i suoi pretendenti. Ogni uomo che intendeva sposarla, infatti, doveva affrontarla in duello: solo chi fosse riuscito a sconfiggerla sarebbe stato degno di lei. Sebbene nelle storie delle altre razze, come quella umana, Brunhilde sia famosa tendenzialmente per la sua tragica relazione con Sigfrido, l’Ammazzadraghi, per le valchirie quella parte della sua vita mortale ha poca rilevanza. Nella Storia della specie vengono piuttosto narrate le sue gesta eroiche, poiché una volta scoperti vari tradimenti e inganni di corte che portarono alla morte dell'amato, la giovane Brunhilde si vendicò trucidando i congiurati. Dopo aver ucciso tutti colori che avevano tramato contro di lei, tenrò il suicidio sulla pira della nave funebre di Sigfrido. Odino, che da tempo ormai l’osservava, in punto di morte decide di consacrarla e portarla nel Valhalla come sua valchiria. Da questo momento in poi, le gesta eroiche di Brunhilde non sono più note agli umani, ma per le valchirie costituiscono ancora una storia di grande valore.
    Sváva è un’altra valchiria che in vita era stata figlia di un re, Eylimi, padre del padre del su citato Sigfrido. Lei era pertanto la zia paterna dell'uccisore di draghi. La sua storia come quella delle altre Prime Nove è intrisa di amore e guerra: venne consacrata da Odino quando era molto giovane e in una delle sue prime missioni al servizio del Dio conobbe un uomo. Egli non era in grado di parlare, eppure era così bello e sensuale da riuscire a sedurla. Lei gli donò il proprio cuore e la propria spada runica; poco dopo scoprì che quell'uomo era il figlio del re norvegese Hjörvarðr. I due si scambiano i voti nuziali con la benedizione dei loro padri, tuttavia non ottennero mai i favori del Wotan, che non ama che le sue valchirie si lasciassero distrarre dall'amore. Riempendo Sváva di missioni, suo dio fece in modo che lei non potesse trascorrere molto tempo con il proprio amato. In una battaglia, lui venne ferito mortalmente, ma la valchieria si trovava troppo lontana per assisterlo: precipitandosi da lui, fece solo in tempo a vederlo morire. Si narra che Sváva, aggrappandosi al suo orgoglio di guerriero, salutò l'amato con un ultimo bacio e lo accompagnò personalmente nel Valhalla, promettendogli di vendicarlo. Sváva è nota anche come “la creatrice del sonno” o come "Suebian", poiché da valchiria aveva sviluppato una capacità innata del controllo dei sogni.
    Sigrún fu consacrata da Odino dopo aver scatenato una guerra: da mortale si innamorò di un semplice guerriero, pur essendo promessa a un principe, e il suo amato ottiene il permesso di averla in sposa dopo aver ucciso suo padre e suo promesso sposo. Il fratello di Sigrun, Dagr, non riuscendo a tollerare l’uccisione del padre, si vendicò assassinando lo sposo della sorella, dopo aver chiesto una benedizione ad Odino. Il dio, già interessato a Sigrun, donò a Dagr una lancia magica, con la quale quest’ultimo eliminò l'amato della donna, scatenandone l'ira. Sigrún, infatti conoscendo le arti stregoniche, maledisse il proprio fratello per l’accaduto e lo obbligò a vivere di carogne nei boschi. Poco dopo si suicidò, consapevole di essere stata la causa della distruzione sia della propria famiglia che del proprio amato. Odino a quel punto la accolse nelle proprie guerriere scelte, permettendole di passare il proprio tempo libero con il marito morto, nelle sale del Valhalla e del Fólkvangr.
    Thrud fu la figlia di Thor e Sif, due Divinità. Dea anche lei, fu promessa in sposa al nano Alvís, a patto che quest'ultimo forgiasse delle armi speciali per i divini, che in realtà avevano in mente di prendersi gioco di lui. Infatti, dopo aver ottenuto le armi, gli Dèi obbligato Alvis a dimostrare di essere degno di una dea. Durante le varie difficilissime sfide, il nano finì per commettere un errore, rimanendo pietrificato. Non si conosce molto della storia di Thrud dopo la pietrificazione di Alvis, tuttavia si sa che Odino ne riconobbe il valore. Sebbene Thrud non potesse essere tramutata in valchiria, poiché Dea, si può dire che porti il titolo onorario di “valchiria” e che le esponenti della razza la riconoscano come loro sorella.
    Le gesta delle Prime Nove, sebbene siano considerate le fonti storiche più importanti per la razza, non sono le uniche, difatti un’altra figura importante è la valchiria di nome Rossweisse, che fu ricordata per essere stata tra le prime ad aver lanciato l’abitudine di tenere dei “famigli”, ovvero animali dai quali spesso vengono accompagnate le esponenti della razza.
    Un’altra valchiria importantissima per le fonti storiche è Eir, nota anche come la Grande Guaritrice, famosa sia per il fatto che nessuno è al corrente di quanti anni abbia realmente, che per le sue grandissime doti mediche. Si dice infatti che riesca a curare qualsiasi ferita.

    Tradizioni

    • Begravningang, il Funerale della Rinascita: è forse tra le più comuni tradizioni della razza delle valchirie poiché consiste nella celebrazione della sua trasformazione. Si tratta di un vero e proprio rito funebre, in cui viene usata una barca tombale, tipica dell'antica tradizione nordica, sulla quale vengono caricati gli oggetti preferiti della festeggiata accompagnati spesso da sacrifici e altri elementi ritualistici. La barca fine viene fatta salpare lungo le acque di un lago o del mare e, mentre si trova a largo, viene colpita da frecce infuocate, in modo da ridurre tutto in cenere. Infatti, testualmente “begraving” significa “funerale”, che compie ogni valchiria nel salutare la sua vita mortale e accogliere con fierezza la nuova esistenza, per cui in realtà più che di un momento nostalgico, si tratta di una festa. Durante questo rito viene svolto in cosiddetto Symbel, ovvero discussioni e scambio dei doni, con il divieto di assumere cibo. Dopo il Symbel si passa alla pratica del Bragarfull, ovvero il "calice del migliore", un rito solenne che consiste nel recitare un giuramento seguito dalla bevuta da un apposito corno potorio ricavato da un corno di toro.

    • Fuþark, lo Studio delle Rune: ogni valchiria ha il compito di imparare l’uso delle Sacre Rune, anche se non tutte hanno il dono innato di utilizzarle nelle loro potenzialità. Essendo dei simboli di grande uso negromantico, possono essere sfruttate in diversi modi, sia come catalizzatori stregonici e alchemici che come talismani, per la divinazione e tante altre sfaccettature. Le valchirie sono tenute a comprendere le rune, sebbene non a tutte loro ne sia concesso il pieno utilizzo. Per la razza le Rune sono considerate di una vera e propria scienza sacra e mistica.

    • Beviset på Yggdrasill, la Prova dell'Yggdrasill: si tratta di una tradizionale prova a cui possono sottoporsi volontariamente le valchirie per dimostrare il proprio valore. La prova dura nove giorni, in onore di quelli che Odino, si dice, abbia trascorso appeso all’albero sacro Yggdrasill. Si dice siano prove che testano forza e resistenza fisica, spirituale e mentale delle candidate, ma sono assolutamente segrete e nessuno conosce esattamente come, dove e quando si tengano, né chi le presiede.

    • Svaneskinn, Cigno Vergine: questa tradizione consiste nell’indossare piume di cigno nella propria armatura o vestiario, ma solo se si è vergini. Si dice che questa tradizione sia nata per via della storia di Hervör Alvitr e di sua sorella, delle valchirie che avevano la capacità di tramutarsi in cigno.

    • Hjelm, l'Elmo: le valchirie indossano sempre degli elmi con le ali, che rappresentano il loro status, come una corona rappresenterebbe il grado di un nobile. Solitamente questi elmi sono fatti d’oro puro e hanno inciso sopra il nome della valchiria, scritto con il linguaggio delle rune.

    • Blot Ørn, l'Aquila di Sangue: quando lo spirito di una valchiria si estingue per mano di qualcuno, e dunque in maniera violenta e non naturale, le sue sorelle si vendicano praticando un tipico metodo di tortura e di esecuzione, ovvero la cosiddetta “aquila di sangue”. Consiste nel separare le coste della vittima dalla spina dorsale, rompendole in modo tale da farle assomigliare ad un paio di ali insanguinate, ed estrarre i polmoni dalla cassa toracica, per poi cospargerli di sale e adagiarli sulle spalle in modo che ricadano sul petto.

    Religione
    Date le origini della razza, le valchirie sul piano religioso vengono considerate molto credenti e devote, anche coloro che non sono state consacrate, nutrono grande Fede nei confronti della Divinità che servono. Difatti, immediatamente dopo la rinascita come valchirie, compiono il rituale giuramento dell'Heitstrenging, con il quale annunciano il proprio legame con la Divinità che le ha scelte come proprie aiutanti.
    È successo delle volte che alcune valchirie rompessero il giuramento di fede, ma vengono viste e trattate come la vergogna della razza per cui il solo pronunciare il loro nome può essere considerato blasfemo. Si dice che vengono cancellate le loro tracce persino dalla storia. Nella religione delle valchirie è uso comune venerare anche le Prime Nove, seppur non siano a tutti gli effetti delle Divinità.

    Relazioni interrazziali
    Le valchirie sono prima di tutto guerriere, per cui definirle una razza pacifica potrebbe sembrare un paradosso, eppure la loro composizione sociale non le rende ostili verso una razza precisa, piuttosto non sopportano i codardi o chi si sottrae al dovere di combattere per la propria patria. Di base, le valchirie trovano sgradevole trovarsi in compagnia di disertori o vigliacchi, inoltre provano una profonda repulsione per le altre valchirie che hanno rotto il giuramento di fede nei confronti della loro Divinità.

    Vero o falso?
    Valchirie sono demoni: falso, sono consacrate.
    Valchirie sono morte: falso, vengono consacrate in punto di morte da una divinità, che da a loro una nuova vita.
    Valchirie sono semidee: falso, sono scelte per merito, non per discendenza.

    Valchirie scelgono chi deve morire: semi vero, aiutano i valorosi sul campo di battaglia.


    NB: in questo riquadro sono elencate le caratteristiche fondamentali per una corretta interpretazione di un tipico individuo della razza. Il giocatore può decidere di ignorare 1 o massimo 2 caratteristiche, creando un individuo atipico, tenendo presente che questo potrebbe comportare dei malus interpretativi che potrebbero influenzare l'interazione con altri personaggi e anche le decisioni di Sorte durante una quest o un suo intervento in free role.



    Tragica vita mortale
    In un modo o nell'altro, le vite che le valchirie conducevano prima di diventare degli spiriti sono pregne di tragedia, le cui componenti principali sono l'amore, la lotta e la vendetta. Quasi tutte le valchirie sono morte a seguito di un amore tragico, che sia corrisposto o meno, nel quale hanno donato il loro cuore a qualcuno che può essersi rivelato meritevole oppure no. Il tradimento da parte degli affetti più cari è una costante evidente nella Storia della razza, così come il desiderio di vendetta per i torti subiti. A prescindere da come abbiano condotto la loro vita mortale, le valchirie si sono distinte anche prima di diventare spiriti per il loro animo da guerriere. Spesso la morte (o forse sarebbe più opportuno parlare di rinascita) di una valchiria avviene o sul campo di battaglia o tramite suicidio.

    Devozione alla Guerra
    Le valchirie attribuiscono la propria esistenza alla divinità, la cui vocazione ha permesso la loro esistenza. Pertanto è difficile che una valchiria possa essere poco credente o non devota. La devozione di una valchiria però non è solo per la divinità, è prima di tutto per la sua vocazione, quindi, per esempio, le valchirie di Odino prima di tutto sono devote alla guerra, difatti molte leggende e fonti storiche narrano di valchirie che disobbediscono al Wotan e vengono punite, ma non perdono la propria essenza, se a guidare le loro scelte era stata la vocazione. Per questo stesso motivo, le valchirie devote alla Guerra non possono tirarsi indietro di fronte al suo richiamo. Se intorno o nei pressi della loro ubicazione vi è una battaglia, le valchirie non riescono in alcun modo a sottrarsi e smaniano per parteciparvi, per poi accompagnare le anime dei guerrieri nell’Oltremorte. Effettivamente solo nel mondo delle anime le valchirie non sentono alcun richiamo della guerra e possono avere un “momento di pace”.

    Scelta morale
    Uno dei momenti più critici per le valchirie è il momento in cui devono scegliere chi aiutare in battaglia, lasciando inevitabilmente morire qualcuno. Solitamente le valchirie alle prime armi attraversano le loro prime battaglie con grande difficoltà, il peso della scelta rischia di spezzare l’animo di chi non ha la forza di sostenere tale responsabilità. Per questo motivo, le neo-valchirie non partecipano mai da sole alle battaglie: di consueto si muovono in gruppi da nove (il numero delle Prime Nove), con a capo un’Anziana. Con l’esperienza, le valchirie cercano di abituarsi al dovere e sviluppano, attraverso la loro caratteristica abilità della Lettura del cuore, la capacità di scegliere chi deve morire e chi sopravvivere.

    Ancelle degli eroi
    Quando le valchirie si trovano nell'Oltremorte, nelle sale degli spiriti degli eroi morti, non riescono a rifiutare a loro conforto e compagnia, per cui si impegnano sinceramente nell’accudire queste anime. Ascoltano i loro racconti, versano a loro da bere e spesso si intrattengono con loro tutto il tempo necessario, in ogni modo richiesto, dal momento che ammirano sinceramente coloro che sono morti in battaglia eroicamente. Talvolta l’ammirazione è talmente alta da far credere alle valchirie di provare dei sentimenti nei confronti dei caduti e, delle volte, questo attaccamento e tale da causare infatuazione o persino amore.

    Retaggio nobile
    Quasi tutte le valchirie sono nate da re o regine famosi; le poche che non sono figlie di regnanti noti nella Storia delle varie razze sono comunque portatrici di un nobile retaggio che può affondare le sue radici persino in capostipiti di divina natura. Le valchirie vanno pertanto estremamente fiere del loro retaggio, considerandosi delle guerriere che portano nel loro sangue non solamente la consacrazione al Dio, ma anche l'orgoglio e l'onore di antiche famiglie di re, regine, semidei e divinità. Insultare uno dei capostipiti della famiglia di una valchiria equivale a insultare la valchiria stessa e il suo retaggio, attirando su di sé una vera e propria sciagura. Non è infatti raro che una valchiria porti rancore a chi ha denigrato la sua linea di sangue, spesso arrivando anche a desiderare vendetta.




    Capacità
    Lettura del cuore
    Teletrasporto divino
    Death folks
    Immunità fisica
    Immunità al dolore

    Conoscenze
    Oltremorte
    Divinità eterne
    Spiriti
    Valchirie
    Cultura della razza Valchirie
    Old Norse Valchirico
    + 1 conoscenza a scelta tra quelle militari
    + 1 conoscenza a scelta tra quelle militari
    + 1 conoscenza a scelta tra quelle delle armi
    + 1 conoscenza a scelta tra quelle delle armi



    Debolezze razziali
    Le valchirie, in quanto spiriti corporei, possono effettivamente morire, ma tornerebbero in vita se non estinte, inoltre date le loro immunità possono essere ferite solo da attacchi mentali, elementari o negromantici di pura affinità al fuoco puro, unico elemento contro cui sono effettivamente sensibili. Dal punto di vista comportamentale, non riescono a sopportare l'esistenza dei vigliacchi, dei traditori e degli ignavi, al punto che trovandosi in presenza di questi potrebbero anche desiderare di ucciderli. Nutrono un profondo attaccamento alla lotta, al punto che non riescono a resistere al suo richiamo qualora si trovino nei pressi di un campo di battaglia. Inoltre, proprio perché ammirano la condizione di guerriero, è facile che si infatuino di qualcuno che ritengono abbia dimostrato con grandi gesta sul capo di battaglia il suo onore.
    CAPACITÀ ANNULLATE O CON EFFETTO LIMITATO:
    Immunità al calore (annullata)
    Immunità negromantica (annullata)
    Immunità mentale (annullata)
    Immunità elementare (annullata)
    Controllo emotivo (annullata nei seguenti casi: sul desiderio di lotta innanzi a una battaglia, sull'odio innanzi a codardi, ignavi e traditori, sull'infatuazione/amore innanzi a guerrieri che hanno dimostrato il loro onore in guerra)



    Zone di gioco d'origine
    Realtà: 50%
    Oltremorte: 50%

    Percentuale elementi
    - Acqua: 20%
    - Fuoco: 0%
    - Aria: 20%
    - Terra: 20%
    - Luce: 20%
    - Ombra: 20%
    - Antimateria: 0%

    Percentuale sangue
    - Rosso: 70%
    - Verde: 10%
    - Blu: 18%
    - Viola: 2%
    - Nero: 0%
    - Trasparente: 0%

    Percentuale sessualità
    - Maschi: 0%
    - Femmine: 100%
    - Ermafroditi: 0%
    - Asessuati: 0%



    Valori razziali
    - Altezza minima: 100 cm
    - Altezza massima: 200 cm
    - Peso minimo: 30 kg
    - Peso massimo: 300 kg
    - Forza: +6
    - Agilità: +7
    - Velocità: +8
    - Resistenza fisica: +6
    - Sopportazione: +6
    - Rigenerazione: +2
    - Udito: base
    - Olfatto: base
    - Vista: base
    - Gusto: base
    - Tatto: base
    - Resistenza negromantica: +2
    - Potenza negromantica: -3
    - Ripresa: base
    - Forza vitale: base
    -Potenza mentale: +5
    - Notorietà: +8

    Non puoi visualizzare le immagini in versione mobile.
    Immagini esemplificative

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    tab e grafica by The Sadistic One



    Edited by Sorte (Master) - 7/8/2021, 01:48
     
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