EVENTO: Regali di Pasqua!

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    Il nostro amato Coniglietto quest'anno ha fatto il giro del multiverso per nascondere le sue preziose uova!

    Chi riuscirà a trafugarne una?




    COME FUNZIONA?
    Sull'onda dell'evento di natale del 2020, riproponiamo la meccanica, ma in chiave Pasquale!
    Ogni giocatore può ricevere un regalo!
    Basterà rispondere a questa discussione descrivendo una piccola scena in cui si trova un ovetto di Pasqua!
    Imparando dall'evento dell'anno scorso, il limite di caratteri massimo è stato aumentato a 3000, mentre quello minimo rimane a 100.
    Il premio che si troverà all'interno dell'uovo sarà scelto dall'amministrazione in base a come il giocatore descriverà quel che trova aprendo appunto l'uovo pasquale! Il contenuto dell'uovo può anche non avere una connotazione reale o fisica (può essere ad esempio una luce, un fiore, una sensazione, ecc).
    ESEMPIO:
    Giocatore 1: "Ieri sera ho visto un coniglietto bianco girovagare per il mio giardino. Era strano: camminava su due zampe! Quando se n'è andato, sono uscito in giardino per controllare dove fosse sparito, ma al suo posto ho trovato un uovo di cioccolato nascosto sotto a un vaso. L'ho preso e poi ho cercato di aprirlo: all'interno non ho trovato nulla; eppure, in qualche modo, dentro di me ho percepito una splendida sensazione di benessere."
    Amministrazione: giocatore 1 ottiene la capacità speciale X.
    Giocatore 2: "Dopo essere rientrato dalle vacanze di Pasqua, mi accorsi di un ovetto blu nascosto vicino alla pianta posta accanto all'entrata. Non avevo idea di chi l'avesse lasciato, ma per curiosità lo aprii: all'interno vi era un bellissimo anello!"
    Amministrazione: giocatore 2 ottiene l'artefatto X.


    Si ha tempo fino al 25 aprile per descrivere il proprio regalo!

    Edited by Sorte (Master) - 15/3/2021, 19:40
     
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    Ancora una volta, Dawn si ritrovò da sola ad aprire il negozio.
    C'era un'aria strana quel giorno, come... primaverile? Insomma, più primaverile del solito.
    Il sole era particolarmente caldo, ma la brezza fresca rendeva l'atmosfera assolutamente piacevole.
    Una volta all'interno, iniziò ad accendere tutte le luci e i dispositivi necessari al funzionamento dell'attività, poi si recò nel magazzino alla ricerca degli oggetti da spedire a chi li aveva acquistati online e, a sua sorpresa, in uno degli scatoloni trovò uno strano oggetto.
    Sembra come un uovo, un grosso uovo decorato, dipinto dei colori della primavera. Su di esso, c'era scritto il suo nome: Dawn Harris.
    «Cosa..?»
    Incuriosita, la Portatrice sciolse il fiocco che lo circondava sulla metà e, a sua sorpresa, l'uovo iniziò ad emanare una luce sempre più forte, poi si dissolse in una miriade di particelle luminose: levitarono per qualche secondo a mezz'aria come particelle di polvere dorata, poi caddero a terra.
    La ragazza provò a sfiorare quello strano materiale dorato ed esso ricoprì la sua mano, poi il suo polso, il braccio e così via fino a ricoprirla interamente. Pochi istanti dopo, sembrò essere assorbito dalla sua pelle. Nel momento in cui tutta la polvere fu assorbita, una sensazione particolare si fece strada in Dawn, come la sensazione di essere al sicuro, si sentì a casa.
    Confusa, rimase imbambolata fino a quando la sensazione non scomparve... e si ritrovò semplicemente a fissare lo scatolone in cui aveva trovato lo strano uovo.
    «Che razza di visione.» mormorò «Una premonizione? Un'illusione, forse...?»
    Ci pensò per qualche attimo, poi sospirò e scosse appena la testa.
    «Poco importa, lo scoprirò quando sarà tempo.» si disse, poi si alzò ed iniziò a sistemare gli scaffali, in attesa dell'arrivo della sua datrice di lavoro.
     
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    Questa mattina, non doveva esistesse; mi ero svegliata presto, e mentre Orazio dormiva pensai di uscire a prendere delle erbe speciali nel bosco per una tisana speciale, dato che oggi, essendo un giorno di feste, uscivo con mia madre alle prima luci dell'alba per prendere dei fiori con cui facevamo in seguito colazione, in più perché a casa non ho più nulla da mangiare e ho un buco allo stomaco.
    Presi la mia borsa per le spezie in cuoio e si corsi nel bosco davanti a casa, appena raggiunto notai un nuovo percorso, non potendo resistere alla curiosità lo scelsi notando come il percorso fosse così nuovo che nemmeno il terreno era scavato e terroso sotto i piedi, bensì morbido e vi era solo dell'erba schiacciata.
    Scorsi tra la fitta boscaglia dei moventi veloci con un ritmo forte, qualcuno stava saltando.
    Sarà una colazione veloce, il mio cervello mi fece scattare a 4 zampe avvicinandomi piano, con i denti in fuori sbavanti le orecchie basse, gli arti posteriori pronti a farmi saltare, un ramo improvviso si ruppe sotto alle mie zampe e il misterioso animaletto corse veloce dalla parte opposta alla mia. Si vedeva che non era la una a giornata, ma non mi lasciai scoraggjare e corsi alle calcagna della preda, tagliava a zig zag lungo alberi cercando di seminarmi, ma dopo qualche minuto di corsa mi trovai in un prato di puro rettilineo senza alberi o massi enormi così recuperai terreno velocemente, ancora non vidi cosa avevo davanti che balzai di qualche metro da terra e mi lasciai cadere sulla mia colazione.
    La strinsi fra le zampe pressando per terra quando notai che sempre avanti a me l'erba alta si muoveva velocemente "me la sono fatta scappare" pensai, "ma qualcosa ho preso" guardai sotto alle zampe aspettandomi una grossa lucertola o un topolino e invece vi era un uovo, non so di cosa fosse fatto, non era cioccolato, ma aveva un buon odore, era completamente colorato, provai ad aprirlo con tutte le mie forze, anche sbattendo contro un sasso, ma nulla, in compenso più lo tenevo stretto a me più dentro sentivo una sensazione di felicità, come se quell'uovo potesse migliorare la mia giornataccia, lo strinsi tra i denti per portarlo a casa...e a quel punto mi resi conto di non sapere da che parte andare....
     
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    Ed eccoci qui, come ogni anno, alla festa di Pasqua… e io ero nel panico più totale!
    Ancora una volta i miei PG, Xever, Nora e Liona, erano comparsi all’improvviso a scombussolarmi la vita.
    Sopratutto Nora.
    - Sia chiaro, questa volta dobbiamo tenerla d’occhio, non ho alcuna intenzione di finire sulla lista nera di un altra festività!- esclamai, facendo avanti indietro per l’agitazione.
    «Cosa è capitato con le altre festività?» mi chiese Liona.
    - Cosa è capitato?! Te lo dico subito cosa è capitato: A Natale Nora è riuscita non si sa come a nascondersi sulla slitta di Babbo Natale e una volta giunta al suo laboratorio si è messa a giocare a bowling con le renne, usando le loro ossa come birilli e le loro teste come palle! Risultato: lista dei cattivi a vita!- spiegai, sempre più agitato.
    Non dimenticarti San Valentino… fece capolino Xever.
    Al sentir nominare quella festa mi misi le mani tra i capelli: - Non ricordarmelo, è andata in giro in cerca di compagnia e ha fatto una strage di cuori… letteralmente! -
    Insomma, Nora riusciva a trasformare una normale giornata di vacanza in una tragica odissea piena di stress.
    Ma quest’anno no!
    Almeno Pasqua dovevo riuscire a “salvarla”.
    - Come detto prima, non perdiamola d’occhio, non deve assolutamente avvicinarsi al coniglietto.- dissi, mettendo ben in chiaro il da farsi.
    «Temo potrebbe risultare complicato ciò che hai detto...» disse a quel punto Liona, indicando un punto con la zampa.
    Nora era fuori, con braccia, gambe e orecchie trasformate, che teneva tra le zanne un coniglietto bianco dall’aria terrorizzata.
    A quella scena strabuzzai gli occhi: - OH! MA ANDIAMO...!!-
    Corsi fuori ed esclamai: - Nora, lascia andare il coniglietto!-
    Lei scosse la testa con foga, facendo dondolare il povero coniglio.
    Mi ripetei e nuovamente lei scosse la testa.
    Ok, in questo modo non andavo da nessuna parte, dovevo trovare qualcos’altro che attirasse l’attenzione di Nora affinché perdesse interesse per il coniglio.
    E dovevo fare anche in fretta, prima che si divertisse a scuoiarlo vivo e a giochicchiare con le sue ossa.
    Mi guardai febbrilmente intorno, finché non notai, nascosto tra la vegetazione, un uovo di cioccolato.
    Sarebbe bastato a distrarla?
    Beh, non restava che provare: - Nora, lascia andare il coniglietto e potrai avere quest’uovo di cioccolato, è molto meglio di quell’animaletto.-
    Lei rimase a osservare l’uovo, indecisa, per diversi minuti.
    Alla fine, mollò la presa sul coniglietto e io feci rotolare l’uovo verso di lei.
    Nora si fiondò sull’uovo come un gatto su un gomitolo di lana, mentre raggiungevo il povero coniglietto, supplicandolo di scordare l’accaduto.
    Dopo poco lui scappò via, mentre Nora gridò: Cos’è? Cosa dovrei farci con questo coso?
    Teneva nella mano quello che sembrava un orecchino d’argento, con incastonata una gemma nera.
    - Beh, l’uovo l’ho dato a te, quell’orecchino quindi è tuo.- dissi, sospirando.
    Una cosa era certa: Dovevo smetterla di portarmi i PG in vacanza.
     
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    Una notte sprecata.
    Amanda si annoiava in cima al grattacielo più alto della città, nella sua seconda pelle azzurra. Quella sera la sua amica Physalia, monitorando alcune telecamere di sorveglianza, aveva notato delle attività sospette presso la principale banca della città, tutto faceva presagire ai preparativi di una rapina in grande stile, e invece nulla, falso allarme, fatto sta che oramai aveva indossato il costume ed era lì, pronta a intervenire. Ma quella notte la grande città era insolitamente calma. Sembrava che tutti i criminali si fossero presi una vacanza, nessun furto, nessuna aggressione, nessuna rissa all'ultimo sangue nei vicoli.
    La ragazza si stiracchiò, doveva ammettere che quella novità non le dispiaceva, ma era da un bel po' che non entrava in azione e ciò cominciava anche a seccarla.
    Quand'ecco che il suo visore captò qualcosa di insolito: sul grattacielo più prossimo, un'ombra scura, delle dimensioni di un bambino, con lunghe... - cos'erano, orecchie? - sgattaiolava furtiva, a balzi era giunta fino in cima alla guglia che adornava quella torre di cristallo. Si nascose quindi dietro di essa.
    Amanda decise allora che fosse il caso di vederci più chiaro. Non le fu difficile planare da un edificio all'altro, ma come svoltò per cogliere di sorpresa il potenziale malvivente, beh... di costui non pareva esserci alcuna traccia. Volatilizzato.
    L'unica cosa insolita, della quale si accorse presto, era un piccolo uovo rosso fiammeggiante. Nonostante la colorazione vivida, non sembrava essere altro che un uovo di gallina pitturato.
    L'Angelo Vendicatore non riusciva a non fissarlo, e l'assurda sensazione che ne traeva era che anche l'uovo, in qualche maniera, stesse fissando lei da sotto il guscio, generando nel suo animo una profonda inquietudine
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    Quella mattina era cominciata non troppo bene, Zorya si era svegliata di malumore per via dei suoi soliti incubi, non che fosse una grande simpaticona in altre condizioni, ma sentiva una grande esigenza di lavarsi di dosso le sensazioni sgradevoli. Sapeva benissimo cosa potesse calmarla, doveva dirigersi verso la sua amata Fonte, accanto all'albero che una volta era stato il suo amato e che ora costituiva nell'insieme il suo luogo sacro nel mondo.
    Percorrendo il sentiero quasi impercettibile che conduceva dalla grotta della sua nascita, nonché sua dimora notturna, alla Fonte, la ninfarpia aveva osservato i raggi del sole che penetravano nella foresta, illuminandola in modo quasi magico, con le gocce di rugiada a brillare come piccole gemme preziose. Traendo dei profondi respiri, la ragazza aveva cominciato a spogliarsi, la veste leggera era scivolata giù per il suo corpo proprio nel momento esatto in cui aveva raggiunto la Fonte. Senza indugiare troppo, Zorya si era immersa lentamente nell'acqua che sarebbe potuta essere percipita fresca da qualcuno, ma non da lei, era il suo luogo ideale. Immergendosi con la testa sotto, aveva aperto e chiuso gli occhi un paio di volte, avvolta dal liquido si sentiva perfettamente a suo agio, le sue cellule si rigeneravano, rendendo la sua figura incredibilmente luminosa, proprio come la sua mente, che traeva calma e sicurezza in quel modo.
    Dopo un tempo indeterminato, la ninfarpia era emersa con la testa fuori dall'acqua, sorridendo e guardando istintivamente verso l'albero in cui era stato trasformato l'umano che aveva amato... il suo sguardo er stato catturato da uno strano luccichio, era diverso da quello della rugiada che ormai si era quasi del tutto dissolta, sembrava la danza della luce che cadeva su una vera gemma. Nuotando verso quella scoperta ed emergendo fuori, Zorya aveva sentito un ramo accarezzarle dolcemente le natiche, risalendo sulla schiena. Con un brivido aveva visto il motivo del bagliore, era un flauto antico e magnifico, intagliato nel legno con un maestria incredibile, gemme incastonate dentro, sembrava che un ramo avesse imprigionato delle pietre preziose dentro sé stesso durante la crescita.
    Stupita la ragazza aveva guardato l'albero che l'aveva accarezzata quasi come una mano umanoide... una lacrima era scesa sull sua guancia destra mentre raccoglieva quel dono prezioso. Toccandolo aveva percepito una sensazione d'amore e calma. Non aveva lacuna certezza riguardante quel dono, ma una parte di lei era desiderosa di credere che fosse stato un regalo dal suo unico amore.


    Mi piacerebbe che il flauto in questione, se suonato, potesse avere un potere calmante e/o far rilassare a tal punto da dormire profondamente e senza incubi.
     
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    CITAZIONE (~ Paradox ~ @ 22/3/2021, 17:07) 
    Ancora una volta, Dawn si ritrovò da sola ad aprire il negozio.
    C'era un'aria strana quel giorno, come... primaverile? Insomma, più primaverile del solito.
    Il sole era particolarmente caldo, ma la brezza fresca rendeva l'atmosfera assolutamente piacevole.
    Una volta all'interno, iniziò ad accendere tutte le luci e i dispositivi necessari al funzionamento dell'attività, poi si recò nel magazzino alla ricerca degli oggetti da spedire a chi li aveva acquistati online e, a sua sorpresa, in uno degli scatoloni trovò uno strano oggetto.
    Sembra come un uovo, un grosso uovo decorato, dipinto dei colori della primavera. Su di esso, c'era scritto il suo nome: Dawn Harris.
    «Cosa..?»
    Incuriosita, la Portatrice sciolse il fiocco che lo circondava sulla metà e, a sua sorpresa, l'uovo iniziò ad emanare una luce sempre più forte, poi si dissolse in una miriade di particelle luminose: levitarono per qualche secondo a mezz'aria come particelle di polvere dorata, poi caddero a terra.
    La ragazza provò a sfiorare quello strano materiale dorato ed esso ricoprì la sua mano, poi il suo polso, il braccio e così via fino a ricoprirla interamente. Pochi istanti dopo, sembrò essere assorbito dalla sua pelle. Nel momento in cui tutta la polvere fu assorbita, una sensazione particolare si fece strada in Dawn, come la sensazione di essere al sicuro, si sentì a casa.
    Confusa, rimase imbambolata fino a quando la sensazione non scomparve... e si ritrovò semplicemente a fissare lo scatolone in cui aveva trovato lo strano uovo.
    «Che razza di visione.» mormorò «Una premonizione? Un'illusione, forse...?»
    Ci pensò per qualche attimo, poi sospirò e scosse appena la testa.
    «Poco importa, lo scoprirò quando sarà tempo.» si disse, poi si alzò ed iniziò a sistemare gli scaffali, in attesa dell'arrivo della sua datrice di lavoro.

    La notte successiva, Dawn sognò una strana farfalla. Sembrava una normalissima farfalla, tranne che per le ali, che erano come di cristallo. Emanavano dei bagliori e dei riflessi dei mille colori della primavera. Nella visione notturna, quella strana creatura le volteggiava attorno e ogni tanto emetteva un suono particolare, simile alla risata di una bambina gioiosa. Quando si svegliò, Dawn si sentì estremamente riposata e felice.

    A Dawn viene assegnato il seguente premio:
    Kryspheria
    Il premio sarà aggiunto alla scheda del personaggio!
     
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    CITAZIONE (Follenya @ 23/3/2021, 17:33) 
    Questa mattina, non doveva esistesse; mi ero svegliata presto, e mentre Orazio dormiva pensai di uscire a prendere delle erbe speciali nel bosco per una tisana speciale, dato che oggi, essendo un giorno di feste, uscivo con mia madre alle prima luci dell'alba per prendere dei fiori con cui facevamo in seguito colazione, in più perché a casa non ho più nulla da mangiare e ho un buco allo stomaco.
    Presi la mia borsa per le spezie in cuoio e si corsi nel bosco davanti a casa, appena raggiunto notai un nuovo percorso, non potendo resistere alla curiosità lo scelsi notando come il percorso fosse così nuovo che nemmeno il terreno era scavato e terroso sotto i piedi, bensì morbido e vi era solo dell'erba schiacciata.
    Scorsi tra la fitta boscaglia dei moventi veloci con un ritmo forte, qualcuno stava saltando.
    Sarà una colazione veloce, il mio cervello mi fece scattare a 4 zampe avvicinandomi piano, con i denti in fuori sbavanti le orecchie basse, gli arti posteriori pronti a farmi saltare, un ramo improvviso si ruppe sotto alle mie zampe e il misterioso animaletto corse veloce dalla parte opposta alla mia. Si vedeva che non era la una a giornata, ma non mi lasciai scoraggjare e corsi alle calcagna della preda, tagliava a zig zag lungo alberi cercando di seminarmi, ma dopo qualche minuto di corsa mi trovai in un prato di puro rettilineo senza alberi o massi enormi così recuperai terreno velocemente, ancora non vidi cosa avevo davanti che balzai di qualche metro da terra e mi lasciai cadere sulla mia colazione.
    La strinsi fra le zampe pressando per terra quando notai che sempre avanti a me l'erba alta si muoveva velocemente "me la sono fatta scappare" pensai, "ma qualcosa ho preso" guardai sotto alle zampe aspettandomi una grossa lucertola o un topolino e invece vi era un uovo, non so di cosa fosse fatto, non era cioccolato, ma aveva un buon odore, era completamente colorato, provai ad aprirlo con tutte le mie forze, anche sbattendo contro un sasso, ma nulla, in compenso più lo tenevo stretto a me più dentro sentivo una sensazione di felicità, come se quell'uovo potesse migliorare la mia giornataccia, lo strinsi tra i denti per portarlo a casa...e a quel punto mi resi conto di non sapere da che parte andare....

    Clara quel giorno non tornò a casa: per quanto avesse tentato di ritrovare la strada, finiva sempre per sbucare in quel prato rettilineo, quasi come se fosse rimasta intrappolata in una qualche specie di labirinto magico. L'unica sua consolazione era l'uovo che aveva "catturato" e che le infondeva continuamente una sensazione di calma e felicità. Clara fu così costretta a dormire lì in quel prato, tenendo stretto a sé quello strano e indistruttibile uovo. Solo la mattina successiva, aprendo gli occhi, la Furry si sarebbe resa conto di non trovarsi più nel prato, ma in mezzo alla foresta, come se il prato fosse stato solo un'illusione. L'uovo era andato in frantumi, come se si fosse schiuso durante la notte. Tra i cocci del guscio, tra le proprie zampe, avrebbe rinvenuto invece uno strano esserino peloso, delle dimensioni di una raganella. Grandi occhioni dorati e innocenti a fissarla, combinati con una bocca sorridente e un aspetto mostruoso e coccoloso al tempo stesso. Se Clara avesse tentato di sbarazzarsene, si sarebbe resa conto che quell'essere l'avrebbe seguita in capo a mondo...

    A Clara viene assegnato il seguente premio:
    Firullì pigmeo
    Il premio viene inserito in scheda!
     
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    CITAZIONE (MantisWhisperer @ 26/3/2021, 20:54) 
    Una notte sprecata.
    Amanda si annoiava in cima al grattacielo più alto della città, nella sua seconda pelle azzurra. Quella sera la sua amica Physalia, monitorando alcune telecamere di sorveglianza, aveva notato delle attività sospette presso la principale banca della città, tutto faceva presagire ai preparativi di una rapina in grande stile, e invece nulla, falso allarme, fatto sta che oramai aveva indossato il costume ed era lì, pronta a intervenire. Ma quella notte la grande città era insolitamente calma. Sembrava che tutti i criminali si fossero presi una vacanza, nessun furto, nessuna aggressione, nessuna rissa all'ultimo sangue nei vicoli.
    La ragazza si stiracchiò, doveva ammettere che quella novità non le dispiaceva, ma era da un bel po' che non entrava in azione e ciò cominciava anche a seccarla.
    Quand'ecco che il suo visore captò qualcosa di insolito: sul grattacielo più prossimo, un'ombra scura, delle dimensioni di un bambino, con lunghe... - cos'erano, orecchie? - sgattaiolava furtiva, a balzi era giunta fino in cima alla guglia che adornava quella torre di cristallo. Si nascose quindi dietro di essa.
    Amanda decise allora che fosse il caso di vederci più chiaro. Non le fu difficile planare da un edificio all'altro, ma come svoltò per cogliere di sorpresa il potenziale malvivente, beh... di costui non pareva esserci alcuna traccia. Volatilizzato.
    L'unica cosa insolita, della quale si accorse presto, era un piccolo uovo rosso fiammeggiante. Nonostante la colorazione vivida, non sembrava essere altro che un uovo di gallina pitturato.
    L'Angelo Vendicatore non riusciva a non fissarlo, e l'assurda sensazione che ne traeva era che anche l'uovo, in qualche maniera, stesse fissando lei da sotto il guscio, generando nel suo animo una profonda inquietudine
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    Fu proprio sotto gli occhi di Amanda che l'uovo iniziò a muoversi, a tremare a causa di colpetti che sembravano provenire dall'interno. Il colore rosso fiamma s'intensificò mentre letteralmente il guscio prendeva fuoco, si liquefaceva e... e con gran sorpresa da quel minuscolo uovo usciva quel che sembrava essere una creatura vivente dalle antropomorfe sembianze. Le fiamme infatti si erano modellate per dar forma a una creaturina simile a un piccolo folletto, non più alta di dieci centimetri, con la testolina tonda e due piccoli tizzoni ardenti per occhi. Rannicchiata su sé stessa la creaturina sembrava impaurita e teneva il suo sguardo bruciante fisso su Amanda, come se avesse timore di lei...

    Ad Amanda viene assegnato il seguente premio:
    Spirito dei fuochi perpetui
    Il premio viene inserito in scheda!
     
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    CITAZIONE (Sua Maestà Olesya @ 8/4/2021, 16:29) 
    Quella mattina era cominciata non troppo bene, Zorya si era svegliata di malumore per via dei suoi soliti incubi, non che fosse una grande simpaticona in altre condizioni, ma sentiva una grande esigenza di lavarsi di dosso le sensazioni sgradevoli. Sapeva benissimo cosa potesse calmarla, doveva dirigersi verso la sua amata Fonte, accanto all'albero che una volta era stato il suo amato e che ora costituiva nell'insieme il suo luogo sacro nel mondo.
    Percorrendo il sentiero quasi impercettibile che conduceva dalla grotta della sua nascita, nonché sua dimora notturna, alla Fonte, la ninfarpia aveva osservato i raggi del sole che penetravano nella foresta, illuminandola in modo quasi magico, con le gocce di rugiada a brillare come piccole gemme preziose. Traendo dei profondi respiri, la ragazza aveva cominciato a spogliarsi, la veste leggera era scivolata giù per il suo corpo proprio nel momento esatto in cui aveva raggiunto la Fonte. Senza indugiare troppo, Zorya si era immersa lentamente nell'acqua che sarebbe potuta essere percipita fresca da qualcuno, ma non da lei, era il suo luogo ideale. Immergendosi con la testa sotto, aveva aperto e chiuso gli occhi un paio di volte, avvolta dal liquido si sentiva perfettamente a suo agio, le sue cellule si rigeneravano, rendendo la sua figura incredibilmente luminosa, proprio come la sua mente, che traeva calma e sicurezza in quel modo.
    Dopo un tempo indeterminato, la ninfarpia era emersa con la testa fuori dall'acqua, sorridendo e guardando istintivamente verso l'albero in cui era stato trasformato l'umano che aveva amato... il suo sguardo er stato catturato da uno strano luccichio, era diverso da quello della rugiada che ormai si era quasi del tutto dissolta, sembrava la danza della luce che cadeva su una vera gemma. Nuotando verso quella scoperta ed emergendo fuori, Zorya aveva sentito un ramo accarezzarle dolcemente le natiche, risalendo sulla schiena. Con un brivido aveva visto il motivo del bagliore, era un flauto antico e magnifico, intagliato nel legno con un maestria incredibile, gemme incastonate dentro, sembrava che un ramo avesse imprigionato delle pietre preziose dentro sé stesso durante la crescita.
    Stupita la ragazza aveva guardato l'albero che l'aveva accarezzata quasi come una mano umanoide... una lacrima era scesa sull sua guancia destra mentre raccoglieva quel dono prezioso. Toccandolo aveva percepito una sensazione d'amore e calma. Non aveva lacuna certezza riguardante quel dono, ma una parte di lei era desiderosa di credere che fosse stato un regalo dal suo unico amore.

    Zorya non percepì solamente amore e calma quando toccò il flauto, ma si accorse anche che, al suo sfiorarlo, l'oggetto fu percorso da una pulsazione di luce. A contatto con il legno, sentì come se questo stesse palpitando, al pari di un cuore, seppur visivamente non trovasse alcun segno di quella semplice sensazione tattile. Il flauto, in qualche modo, pur apparendo come un semplice oggetto, tra le sue dita sembrava quasi vivo...

    A Zorya viene assegnato il seguente premio:
    Anima imperitura
    Il premio viene inserito in scheda!
     
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    CITAZIONE (Zaber @ 23/3/2021, 21:41) 
    Ed eccoci qui, come ogni anno, alla festa di Pasqua… e io ero nel panico più totale!
    Ancora una volta i miei PG, Xever, Nora e Liona, erano comparsi all’improvviso a scombussolarmi la vita.
    Sopratutto Nora.
    - Sia chiaro, questa volta dobbiamo tenerla d’occhio, non ho alcuna intenzione di finire sulla lista nera di un altra festività!- esclamai, facendo avanti indietro per l’agitazione.
    «Cosa è capitato con le altre festività?» mi chiese Liona.
    - Cosa è capitato?! Te lo dico subito cosa è capitato: A Natale Nora è riuscita non si sa come a nascondersi sulla slitta di Babbo Natale e una volta giunta al suo laboratorio si è messa a giocare a bowling con le renne, usando le loro ossa come birilli e le loro teste come palle! Risultato: lista dei cattivi a vita!- spiegai, sempre più agitato.
    Non dimenticarti San Valentino… fece capolino Xever.
    Al sentir nominare quella festa mi misi le mani tra i capelli: - Non ricordarmelo, è andata in giro in cerca di compagnia e ha fatto una strage di cuori… letteralmente! -
    Insomma, Nora riusciva a trasformare una normale giornata di vacanza in una tragica odissea piena di stress.
    Ma quest’anno no!
    Almeno Pasqua dovevo riuscire a “salvarla”.
    - Come detto prima, non perdiamola d’occhio, non deve assolutamente avvicinarsi al coniglietto.- dissi, mettendo ben in chiaro il da farsi.
    «Temo potrebbe risultare complicato ciò che hai detto...» disse a quel punto Liona, indicando un punto con la zampa.
    Nora era fuori, con braccia, gambe e orecchie trasformate, che teneva tra le zanne un coniglietto bianco dall’aria terrorizzata.
    A quella scena strabuzzai gli occhi: - OH! MA ANDIAMO...!!-
    Corsi fuori ed esclamai: - Nora, lascia andare il coniglietto!-
    Lei scosse la testa con foga, facendo dondolare il povero coniglio.
    Mi ripetei e nuovamente lei scosse la testa.
    Ok, in questo modo non andavo da nessuna parte, dovevo trovare qualcos’altro che attirasse l’attenzione di Nora affinché perdesse interesse per il coniglio.
    E dovevo fare anche in fretta, prima che si divertisse a scuoiarlo vivo e a giochicchiare con le sue ossa.
    Mi guardai febbrilmente intorno, finché non notai, nascosto tra la vegetazione, un uovo di cioccolato.
    Sarebbe bastato a distrarla?
    Beh, non restava che provare: - Nora, lascia andare il coniglietto e potrai avere quest’uovo di cioccolato, è molto meglio di quell’animaletto.-
    Lei rimase a osservare l’uovo, indecisa, per diversi minuti.
    Alla fine, mollò la presa sul coniglietto e io feci rotolare l’uovo verso di lei.
    Nora si fiondò sull’uovo come un gatto su un gomitolo di lana, mentre raggiungevo il povero coniglietto, supplicandolo di scordare l’accaduto.
    Dopo poco lui scappò via, mentre Nora gridò: Cos’è? Cosa dovrei farci con questo coso?
    Teneva nella mano quello che sembrava un orecchino d’argento, con incastonata una gemma nera.
    - Beh, l’uovo l’ho dato a te, quell’orecchino quindi è tuo.- dissi, sospirando.
    Una cosa era certa: Dovevo smetterla di portarmi i PG in vacanza.

    Non appena Nora aveva indossato l'orecchino, subito aveva percepito una sensazione di intenso calore, che accompagnava l'illuminarsi della perla nera. La luce bianca emessa dal gioiello durò solamente pochi istanti e subito dopo che si spense anche il calore venne meno. Per quanto si fosse tentato di osservare più attentamente l'orecchino, nulla sarebbe balzato agli occhi, alcun dettaglio che potesse spiegare cosa fosse accaduto. Tuttavia un'ombra sinuosa e rapida avrebbe attraversato la stanza, per poi sparire nel nulla.

    A Nora viene assegnato il seguente premio:
    Perla di Ephiros
    Il premio viene inserito in scheda!
     
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  12.  
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    DISTRIBUZIONE DEI REGALI CONCLUSA!
     
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